La stagione lirica di Ancona propone quest’anno al Teatro delle Muse due titoli del grande repertorio: Il trovatore di Giuseppe Verdi e Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. Nella conferenza stampa di ieri al Ridotto del teatro sono stati presentati i cast artistici delle opere in cartellone alla presenza dell’assessore alla Cultura del Comune di Ancona, Marta Paraventi, del presidente della Fondazione delle Muse, Andrea Zampini, e del direttore artistico Vincenzo De Vivo, che hanno evidenziato la centralità del nostro teatro, in stretta collaborazione con le istituzioni musicali di spicco del territorio regionale. Si sono sottolineate le crescenti e significative aperture in termini di coinvolgimento non solo del pubblico adulto, ma anche di quello più giovane.
Il cast delle due successive proposte artistiche raccolgono alcune delle voci più interessanti del panorama nazionale e internazionale: sono perlopiù giovani voci con frequenti esperienze di studio anche presso le nostre accademie di Pesaro, di Osimo, già accreditate di frequenti presenze di palcoscenico nelle realtà teatrali del territorio. Con questi validi e duttili interpreti, che all’insegna di un “belcanto” articolato sulle caratteristiche della specifica opera sanno anche farsi carico di ruoli espressivamente diversi, si è prodotto uno spirito di collaborazione che sta dando i suoi frutti. «Ciò che vi offriamo - ha affermato De Vivo - è un cestino di primizie artistiche e vocali già sperimentate con successo».
Lo vediamo già nel Trovatore, in scena i prossimi 10 e 12 ottobre, con la direzione affidata al maestro ucraino Andriy Yurkevych alla guida dell’Orchestra Sinfonica G.Rossini (con la partecipazione del Coro V.Bellini). Nella parte di Leonora c’è il soprano georgiano Salome Jicia, già più volte presente al ROF di Pesaro. Con lei, tra gli artisti principali, lo svettante tenore franco-tunisino Amadi Lagha, che interpreta Manrico, mentre al baritono Sundet Baigozhin, artista di punta dell’Astana Opera House (Kazakistan), è affidato il ruolo del Conte di Luna. Il mezzosoprano Valentina Pernozzoli, prossima al debutto in Falstaff a Glyndebourne, veste i panni dell”abbietta zingara Azucena. Il barbiere di Siviglia passa alle Muse venerdì 5 e domenica 7 dicembre nel consolidato apparato registico del Maggio Fiorentino predisposto da Damiano Michieletto, artista di ben nota fama e originalità nel teatro europeo. Sul podio sale il direttore Jacopo Brusa, convinto rossiniano, che conduce l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, con la presenza corale del Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno.
Nella compagnia di canto il respiro è rossiniano: tre voci provengono dall’Accademia del ROF: Il tenore siciliano Pietro Adaini (il Conte di Almaviva), il baritono Giuseppe Toia (Don Bartolo) e il mezzosoprano Aleksandra Meteleva (Rosina). Figaro è il sudcoreano Hae kang, che ha già interpretato il ruolo lo scorso anno al Maggio. Don Basilio è il basso Alessandro Spina. Laura Khamzatova (soprano) e Davide Chiodo (tenore), nelle parti di Berta e di Fiorello, hanno ricevuto la loro formazione all’Accademia d’Arte Lirica di Osimo.
2025-05-20T02:51:43Z