La spettacolarizzazione dello sport non mi è mai piaciuta. Lo sport è competizione, punto. Ma a chi piacciono le gare di Formula per come sono, senza contorni? Solo a pochi appassionati. Così la Formula 1, con la nuova gestione Liberty Media, s’è inventata un mondo dietro alle gare, creando eventi che coinvolgono i fan e aprono la porta a un pubblico totalmente inatteso. Fatto di ragazze che muoiono dietro agli occhi di Leclerc e di famiglie che portano i loro bambini a vedere le macchine da corsa, per poi godersi il concerto del loro cantante preferito. Ormai la Formula 1 è così. E, da critico, mi sono dovuto ricredere quando ho visto il successo ottenuto da F1 75 Live, l’evento organizzato all’O2 Arena di Londra per presentare – tutte insieme, per la prima volta nella storia di questo sport – le livree delle monoposto che correranno la prossima stagione. E per festeggiare i 75 anni del Circus.
Rockstar. Invitato dall’Alpine – che mi ha consentito di vedere in anteprima la loro monoposto e di fare quattro chiacchiere con i piloti, il rodato Pierre Gasly e il rookie Jack Doohan (sì, il figlio di Mick, la leggenda delle due ruote), ascoltare le parole di Flavio Briatore e scambiare qualche battuta con Luca De Meo, ceo del gruppo Renault – mi sono mischiato tra le migliaia di fan accorsi a Londra per questa serata. Entrati nell’O2 Arena (un edificio enorme, dove si tengono concerti ed eventi sportivi) il colpo d’occhio è stato notevole, degno del concerto di una rockstar (sul confine dell’americanata…). La capienza è di 20 mila persone, ma tra palco ipertecnologico e parcheggio per le monoposto dietro le quinte ci saranno stati 15 mila spettatori. Tutti infoiati di Formula 1, pronti a urlare solo per aver sentito dallo speaker (un certo Jack Whitehall) il nome del loro pilota preferito.
Bello, ma non per tutti. Tra "Miles on it" cantata live da Kane Brown, un’esibizione dei Take That (che sono rimasti in tre) e qualche nota di Machine Gun Kelly, la parte musicale più coinvolgente è stata quella di Brian Tyler, con il suo DJ set che ha accompagnato l’unveiling della Alpine. Che, a mio parere, è stato uno dei più belli insieme a quello dell’Aston Martin (svilito solo da un’ormai stanca riproposizione del dualismo con James Bond). Tra i più emozionati, quelli della McLaren, della Mercedes e della Ferrari. Non così memorabile, invece, quello della Red Bull, con un video dedicato agli appassionati di auto, che però non ha colto nel segno. E le reazioni del pubblico lo hanno dimostrato. Sarà per l’odio di molti verso questa scuderia (il team principal Chris Horner è stato l’unico a essere fischiato in massa, insieme alla Fia), sarà perché di orange a Londra ce n’erano davvero pochi. Tra magliette papaya, giacche rosse e qualche divisa Mercedes, all’O2 Arena se ne sono viste di tutti i colori. E questo è di certo un bene per la Formula 1, che con questi eventi vuole coinvolgere sempre più appassionati di ogni fascia d’età. Non per beneficenza, sia chiaro: i biglietti per l’evento (andati rapidamente sold out) partivano da circa 65 euro. E pure cibo e bevande erano venduti a peso d’oro (proprio come negli autodromi). Quattro hamburger e quattro birre? Quasi centocinquanta euro. proprio vero che le corse sono uno sport per ricchi
2025-02-19T12:36:05Z