COACHELLA 2024: LE NOSTRE CONSIDERAZIONI FINALI

Ci siamo lasciati il secondo, e ultimo, weekend del Coachella alle spalle. È quindi arrivato il momento delle considerazioni finali. Be, questa edizione del famosissimo festival musicale californiano è stata additata da molti come la peggiore di sempre. E forse non hanno tutti i torti (capiremo più avanti il perché). Tre cose ci hanno colpito particolarmente: il grande takeover di Guess Jeans, il cowboycore assolutamente fuori controllo e la perdita di appeal dell'evento. Vediamole meglio una a una.

Il takeover di Guess Jeans

In questa edizione fiacca del Coachella, un bagliore di luce ce l'ha regalato Guess Jeans. Il nuovo marchio dell'azienda statunitense guidato dal giovane Nicolai Marciano, classe 1995. Sotto la sua fresca visione, il brand ha conquistato gli immensi prati sotto l'ormai famosissima ruota panoramica; organizzando allo stesso tempo gli after party più esclusivi del primo weekend. Come? Arruolando una schiera di influencer e facendogli vivere un experience a 360 gradi che ha unito moda, musica e lifestyle: il Guess Jeans Compound 2024. Il logo e i suoi capi hanno invaso l'intera Coachella Valley, più di qualsiasi altro fashion brand, una mossa astuta e lungimirante in vista del lancio ufficiale della collezione nei negozi questa estate!

Il cowboy-core è fuori controllo!

Non crediamo che Pharrell Williams, disegnando l'ultima collezione uomo di Louis Vuitton ispirandosi anche al selvaggio West, avesse previsto un escalation del genere per l'estetica Western. Al Coachella, il confine tra festa in maschera e moda è stato completamente oltrepassato. Il cappello da cowboy è stato talmente inflazionato che sembrava essere il passpartout e/o il must have per accedere al festival. Ma solo il cappello potevamo accettarlo, il vero problema sono stati gli abbinamenti carnevaleschi: full look ricchi di stampe cavalline, cut off e chi più ne ha più ne metta. Insomma, da cool che era, al Coachella 2024 il cowboy-core ha assunto un'accezione kitsch. Il risultato? A meno di un anno dalla sua ascesa, questo trend ci ha già stufato.

L'inizio della fine del Coachella?

Capiamo adesso perché questa edizione è stata definita da molti un flop. Anche se a dire il vero dei segnali di declino si erano già intravisti lo scorso anno. Partiamo dalla vendita dei pass che, di solito, andavano sold-out nel giro di pochissime ore. Le prime crepe in questo andamento nel 2023, ma quest'anno è stato palese: per la prima volta negli ultimi 10 anni, il sold-out dei biglietti del primo weekend è arrivato a distanza di settimane dal loro rilascio, mentre quelli per il secondo erano ancora disponibili a pochi giorni dall'evento. La line-up, seppur con ospiti come Lana Del Rey, Tyler, The Creator, J Balvin e Doja Cat è stata ritenuta "debole"; sopratutto in relazione al prezzo dei biglietti che partiva da un base di 500 dollari. Basti pensare che il Rolling Loud di Vienna (in scena a luglio) vanta come headliner nomi del calibro di Travis Scott, Nicky Minaj e Plaboy Carti costa circa la metà, stessa cosa per il Primavera Sound di Barcellona. Come se non bastasse, anche celebrities e influencer sembrano tenere un profilo basso e non dare la visibilità di prima all'evento: insomma ci sembra proprio l'inizio della fine di un'era.

2024-04-23T18:26:51Z dg43tfdfdgfd